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02/04/2025
Molto probabilmente, anche a te è capitato di sentire quella fitta dolorosa improvvisa che colpisce i muscoli e impedisce di utilizzare la parte del corpo coinvolta.
Parliamo dei crampi muscolari, un problema molto diffuso - soprattutto tra gli sportivi - e intorno al quale ci sono diverse credenze e falsi miti da sfatare.
Vediamo più nel dettaglio come riconoscerli, gestirli e prevenirli.
Sono 3 gli elementi essenziali che caratterizzano un crampo muscolare e ci permettono di riconoscerlo facilmente; esso è:
È un fenomeno che di per sé non è grave, ma può risultare molto fastidioso. E il più delle volte lo si percepisce quando si pratica attività sportiva o durante il riposo notturno.
Le parti del corpo prevalentemente interessate sono:
I crampi muscolari prevedono una contrazione muscolare dolorosa ed è opportuno sapere che esistono anche patologie che simulano questo fenomeno.
Si possono avere crampi in caso di distonia, tetania, sindrome delle gambe senza riposo, malattie neurologiche, metaboliche e muscolari, problemi circolatori e ischemia muscolare; in questi casi l’approfondimento medico è indispensabile per valutare l’approccio migliore da seguire.
Nel primo caso, la causa è sconosciuta e si parla di crampi benigni.
Molto più comuni (e sui quali si può intervenire con la prevenzione) sono i crampi muscolari associati all’esercizio fisico.
Possono comparire durante o dopo l’allenamento e si verificano solitamente quando vi è un’eccessiva sollecitazione di un gruppo muscolare.
Questa eccessiva sollecitazione può avvenire per diversi motivi:
Inoltre, si possono sperimentare crampi muscolari quando si mantiene una stessa posizione per un periodo di tempo prolungato e quando si assumono particolari farmaci (come i diuretici).
Anche la presenza di un gonfiore cronico alla parte inferiore della gamba può essere causa di crampi muscolari.
La localizzazione dei crampi, infatti, può aiutare a individuarne l'origine: se colpiscono polpacci o piedi sono generalmente effetto di un esercizio fisico intenso e privo di riscaldamento.
Se, invece, colpiscono braccia o tronco la causa è più da individuare all’assunzione di un farmaco o di un disturbo ormonale o elettrolitico.
Va poi anche detto che ci sono alcune condizioni e fattori che aumentano il rischio della comparsa dei crampi muscolari e sono:
È quello che vediamo fare agli sportivi quando lamentano un crampo al polpaccio, con un altro atleta che tira il piede e le dita verso l’alto.
Ma c’è anche un’altra forma di stretching da fare in posizione eretta.
Stando in piedi con una gamba in avanti con il ginocchio piegato e l’altra gamba dietro con il ginocchio esteso (come per fare un affondo), si deve poi progressivamente piegare in avanti il ginocchio della gamba anteriore, così da praticare un allungamento muscolare nella parte posteriore della gamba posizionata di dietro.
Una volta superato il singolo episodio di crampo muscolare il problema è risolto e il disturbo non necessita di ulteriore trattamento.
Va invece previsto un consulto con uno specialista in presenza di spasmi muscolari, debolezza, perdita di sensibilità e crampi che si manifestano con un’eccessiva frequenza.
Questi sono veri e propri segnali d’allarme che richiedono un’attenta valutazione medica per la prescrizione di farmaci, terapie o approfondimenti diagnostici per capire come intervenire sulla causa sottostante.
Estremamente importante è la prevenzione. Agendo sulle cause che abbiamo evidenziato è possibile ridurre il rischio di andare incontro a un crampo muscolare.
Ciò a cui fare assolutamente attenzione è:
Inoltre, si può trovare grande beneficio nell’assunzione di integratori a base di calcio, magnesio, potassio, vitamine del gruppo B e vitamina E.
Parallelamente, anche un’alimentazione equilibrata e variegata, in cui non manchino mai verdure a foglia verde (broccoli, spinaci, rucola, eccetera), banane, legumi e yogurt è utile per integrare i nutrienti necessari a prevenire la comparsa dei crampi.
La buona notizia è che, con uno stile di vita sano e una gestione attenta dell’esercizio fisico, è possibile ridurre notevolmente questo disturbo.